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UN MODELLO DI RIGENERAZIONE PER LE AREE INTERNE: CASTEL DEL GIUDICE
COMMITTENTE: Comune di Castel del Giudice (IS)
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Federica Serra, Matteo Tempestini, Loris Antonio Servillo, Marco Del Fiore, Mauro Fontana
Partendo dall’assegnazione del finanziamento del bando PNRR-Borghi linea A, Castel del Giudice diventa un laboratorio reale per attuare una strategia integrata di rigenerazione, che mira al ripopolamento del paese e all’attivazione di funzioni per una nuova abitabilità nelle aree interne. Il team di DAD e DIST fa parte di un pool di università (UniMol, Sapienza, Università dell’Aquila) al supporto della strategia e degli interventi di trasformazione. Il supporto alla progettazione architettonica si sviluppa nel continuo confronto con i professionisti locali e l’ufficio di piano del Comune di Castel del Giudice e si articola su diversi progetti orientati alle varie forme di welfare di comunità. Il ruolo del gruppo è quello di supportare l’amministrazione nell’intraprendere scelte consapevoli di sviluppo locale, provando a spazializzare le istanze in progetti architettonici la cui dimensione fisica, costruttiva ma anche relazionale si propone come laboratorio di sperimentazione per nuove forme di architettura nelle aree interne italiane.
RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA BALP DE ROCHE BRUNE E DI DUE EDIFICI RURALI NEL COMUNE DI CHIOMONTE
COMMITTENTE: Comune di Chiomonte (TO)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini, Federico Ragalzi, Loredana Iacopino
Il centro storico di Chiomonte, per lunghi secoli terra di confine tra Delfinato ed entità statale sabauda, è certamente uno dei più interessanti e importanti della valle di Susa e delle Alpi occidentali. Sviluppatosi assialmente lungo la strada di valle tra il colle di Monginevro e la capitale sabauda, il centro di Chiomonte contiene al proprio interno una struttura insediativa di matrice medievale implementata in età moderna, con puntuali emergenze architettoniche: il Palazzo del Vescovado, la Chiesa di santa Caterina, palazzo Levis, i portici medievali e le fontane. Malgrado queste importanti caratteristiche, il centro storico di Chiomonte sta vivendo da tempo un processo di infragilimento che deve essere fermato, rivalutando le valenze abitative, di spazio comunitario, di infrastruttura sociale, economica e commerciale della popolazione locale. La “croce” di percorsi che culmina in piazza Balp de Roche Brune rappresenta un luogo emblematico per innescare un processo di rivitalizzazione del centro. In questo quadro, la possibilità di riqualificare due antichi edifici rurali che si affacciano sulla piazza si configura come una strategica occasione per ripensare il nucleo centrale dell’insediamento storico. Il progetto prevede la trasformazione della piazza Balp de Roche Brune in spazio pedonale; la ripavimentazione della piazza e della risalita verso il Palazzo del Vescovado con elementi lapidei e la realizzazione di una nuova illuminazione; la riorganizzazione della piazza con l’eliminazione dell’aiuola intorno al monumento, una nuova seduta-ringhiera nello spazio verso valle, l’introduzione di un elemento arboreo volto anche a fare da schermo verso manufatti di scarsa qualità. Inoltre, il progetto prevede la realizzazione di uno spazio coperto, a riprendere le antiche ali presenti in molti insediamenti piemontesi e alpini. All’interno dei due edifici rurali preesistenti, che vengono unificati tramite la rimozione del muro di spina che li separa, viene prefigurata una nuova pavimentazione lapidea, un sistema di sedute e un apparato di illuminazione finalizzato a valorizzare i caratteri storico-architettonici del luogo.
CAFFETTERIA, SPAZI PER STUDENTI E AULE PER STRUMENTI, SCUOLA DI ALTO PERFEZIONAMENTO MUSICALE DI SALUZZO
COMMITTENTE: Comune di Saluzzo (CN), Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini con la consulenza di Stefano Corgnati, Sara Viazzo, Paolo Rossi
La Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo rappresenta un’eccellenza pedagogica e artistica di straordinario valore, che trascende la mera dimensione locale per collocarsi sulla scena nazionale e internazionale. La scuola è ospitata dal 1986 nei locali dell’antico Monastero dell’Annunziata, nel centro storico medievale di Saluzzo, ed è una realtà viva e in forte espansione, fiore all’occhiello del territorio saluzzese, perfettamente inserita nel contesto nel centro storico, che proprio per queste ragioni persegue nuovi obiettivi e progettualità. Tra questi, vi è la possibilità di ospitare in maniera crescente eventi e iniziative a cura degli studenti della Scuola aperti alla cittadinanza e ai visitatori negli spazi aperti dell’antico Monastero, e la necessità di dotare la struttura di alcuni servizi - come un bar, spazi per studenti - oggi non ancora presenti. Il porticato che si affaccia sullo spazio aperto - al contempo corte e giardino- posto ad est dei fabbricati dell’antico Monastero ben si presta a queste finalità ed usi, venendo a rappresentare, da questo punto di vista, una straordinaria opportunità progettuale. La possibilità di trasformare questo spazio attualmente in disuso in un bar e in locali a servizio delle attività di animazione culturale e sociale della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale e del centro storico di Saluzzo si configura infatti come un elemento di grandissimo potenziale e interesse collettivo. L’intera progettazione del sistema edificio-impianto si pone come duplice obiettivo la creazione di nuovi spazi secondo i più attuali criteri di sostenibilità ambientale, perseguendo, nel contempo, il rigoroso rispetto delle preesistenze storico-architettoniche.
CENTRO OPERATIVO COMUNALE DI GAGLIANO ATERNO
COMMITTENTE: Comune di Gagliano Aterno (AQ)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini, Vincenzo Durantini, Francesco Eusani
Il progetto per il Centro Operativo Comunale (COC), e per l’intera area centrale di Gagliano Aterno comprendente il Municipio, il Monastero di Santa Chiara, il Museo del Grano e la futura Casa della Salute e del Welfare, si configura come un tassello e dispositivo decisivo per il percorso di riattivazione della comunità locale. Qui possono trovare luogo quelle attività e risorse sociali, culturali, economiche, storiche, di welfare che, intrecciandosi sinergicamente tra loro, possono costituire la “piattaforma” di base per il progetto di rigenerazione di Gagliano Aterno. Per superare la storica alterità e isolamento della struttura conventuale rispetto al paese, vengono riconosciuti sette spazi-piazza pubblici interni a questa grande area centrale, su cui si ridefiniscono vecchi e nuovi percorsi al fine di legare e connettere il Monastero di Santa Chiara al diretto intorno e poi al tessuto storico di Gagliano Aterno. Il progetto del COC nasce da queste riflessioni alla scala urbana, configurandosi come una sorta di “estroflessione” verso sud del portico e della manica est del Monastero di Santa Chiara. La nuova manica-porticato del COC ridefinisce le livellette e i salti di quota lungo il pendio che da levante sale verso occidente, riconfigurando la sezione “a plateaux” del luogo. Si propone come un edificio molto semplice, caratterizzato verso est da un muro possente e materico segnato da grandi aperture - quasi un muro-balcone da cui ci si affaccia verso valle - mentre verso ovest e il grande parterre verde la facciata assume le forme di una vetrata continua a cui si giustappone un profondo portico. Il piano superiore del COC può essere definito come una grande aula unitaria, dove possono trovare facilmente collocazione sia gli usi emergenziali a cui è destinata la struttura, sia quelli di valenza sociale e culturale. Un piccolo patio-corte divide in due l’edificio, in modo da articolare il grande volume in una parte più pubblica e una più privata. Al fondo del porticato, nel punto in cui la copertura incontra il grande muro storico che delimitava gli ampi spazi del Monastero, giunge ortogonalmente una scalinata che continua e potenzia il percorso già oggi esistente a partire da via Municipio.
STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE PARCHEGGI NEL TERRITORIO COMUNALE DI ALAGNA VALSESIA
COMMITTENTE: Comune di Alagna Valsesia (VC)
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini
Obiettivo primario dello studio di fattibilità è la riorganizzazione del sistema dell’accessibilità e della mobilità locale del comune di Alagna Valsesia, trasferendo una serie di parcheggi presenti negli spazi a est del capoluogo nella nuova porta a sud dell’insediamento. L’accessibilità agli impianti e al centro di Alagna sarebbe garantita da un servizio di navette che raccoglierebbero le persone in punti di fermata presenti nei vari parcheggi. Altro obiettivo del progetto è la riqualificazione ambientale e paesaggistica di una serie di aree che circondano il capoluogo. Malgrado la notevole qualità del luogo, queste ampie aree a piazzale e a parcheggio oggi rappresentano una criticità rispetto l’immagine complessiva di Alagna. Potenzialmente possono però trasformarsi in uno spazio di grande qualità paesaggistica, capace di ottemperare alla funzione di stazionamento dei veicoli e al tempo stesso di costruire un nuovo affaccio e fronte del paese verso il fiume Sesia. Altrettanto rilevanti sono le potenzialità ambientali e paesaggistiche della vasta area a sud del capoluogo, oggi inutilizzata, che oltre a un sistema di parcheggi di attestamento potrebbe contenere spazi per attività ricreative, sportive, turistiche outdoor di grande interesse per i visitatori e utilizzatori di Alagna.
STUDIO PER LA RIGENERAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ALPINO SOTTOUTILIZZATO NEL TERRITORIO DELLA VALLE D’AOSTA
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Fondazione Courmayeur Mont Blanc, Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta - CELVA
PARTNER: Gruppo di Azione Locale – GAL, Regione Autonoma Valle d’Aosta
GRUPPO DI RICERCA: Roberto Dini, Cristian Dallere, Matteo Tempestini, Skye Sturm con Matteo De Bellis, Lorenzo Ciarfella
Obiettivo della ricerca è elaborare una strategia insediativa che, a partire da un processo di riqualificazione del patrimonio edilizio montano - borgate abbandonate, abitazioni non occupate, alberghi e residence sottoutilizzati, edifici dismessi, aree abbandonate - permetta la creazione di un sistema di servizi e welfare ai fini di una nuova abitabilità del territorio. Tale strategia, parallelamente ad altre azioni di sostegno alle politiche territoriali (incentivi fiscali, azzeramento del digital divide, messa in sicurezza del territorio e trasporti) può diventare uno degli indirizzi prioritari per delineare nuovi scenari di sviluppo del territorio alpino. La ricerca si sviluppa in tre fasi (della durata di un anno ciascuna) che si articolano in attività con scale e obiettivi differenti: redazione di un atlante del patrimonio edilizio sottoutilizzato o abbandonato alla scala regionale, attraverso reportage fotografico, indicazioni dimensionali e spaziali, vocazioni e potenzialità; definizione di uno scenario alla scala comunale e comprensoriale per la determinazione delle esigenze infrastrutturali e abitative del territorio in relazione ai nuovi flussi: abitazioni disponibili, strutture per servizi e per il welfare, spazi per il lavoro, accompagnato dalla redazione di un piano-guida per la messa in valore del patrimonio edilizio disponibile per l’attuazione della strategia di riqualificazione; elaborazione di un progetto pilota (programma funzionale e strategia insediativo-architettonica) per la riqualificazione di una o più aree o edifici ai fini di creare gli spazi necessari alle nuove esigenze abitative (ad esempio: centro di servizi, spazi di lavoro, co-working, residenze lavorative/artistiche, spazi di conciliazione famiglia-lavoro).
RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DELLE CASERMETTE DI MONCENISIO A FINI TURISTICI, CULTURALI E DI WELFARE DI COMUNITÀ
COMMITTENTE: Comune di Moncenisio (TO)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini, Edoardo Schiari, Maicol Guiguet
Dopo un lungo periodo di crescente marginalità e spopolamento, da alcuni anni il comune di Moncenisio sta conoscendo una nuova rinascita. Il paese è oggetto di politiche di valorizzazione: sono stati recuperati molti edifici e sono nate diverse nuove attività economiche e ricettive che attirano sempre più visitatori e turisti. In linea con le nuove e innovative politiche nazionali per le aree interne e per la montagna, l’amministrazione di Moncenisio decide di imprimere una forte accelerazione ai processi di sviluppo e di rinascita del luogo, creando un gruppo di lavoro che vede la partecipazione della comunità locale, di giovani professionisti valsusini e di un’Unità di ricerca del Dipartimento di Architettura e Design. Compito del gruppo di lavoro l’elaborazione di un processo-progetto di valorizzazione e rigenerazione per l’intero paese, incentrato sull’area delle ex Casermette militari, collocate immediatamente a valle di Moncenisio, in un’area boscata prossima al torrente Cenischia e affacciata verso ovest sulla cima del Rocciamelone. Il progetto prevede il mantenimento della vecchia caserma come “rovina” per attività culturali e giardino, una costruzione ex-novo morfologicamente uguale alla precedente con un centro wellness e benessere e con spazi collettivi a servizio della comunità e infine la caserma media riusata con la realizzazione di due unità abitative, divise da un patio costruito dentro le antiche murature. Tutto intorno, una grande area en plein air utilizzabile sia dal centro wellness e benessere che dalle iniziative culturali all’aperto, caratterizzata da valenze paesaggistiche e panoramiche di forte interesse.
MEASURING THE MOUNTAINS / REDEFINING ALPINE LEGACY
LUOGO: Saint-Barthélemy (AO)
TUTOR: W. Goossens (KU Leuven, Belgio), G. Brendeland (Norwegian University of Science and Technology, Norvegia)
Le grandi mutazioni ambientali e socioeconomiche in atto e le dinamiche di riequilibrio territoriale conseguenti, impongono una profonda revisione dei modelli insediativi con cui fino ad oggi sono stati colonizzati e trasformati i territori. Le Alpi sono da questo punto di vista un luogo rilevante in cui dare vita a nuovi paradigmi basati sulla capacità di adattamento agli aspetti ambientali e climatici, sulla necessità di un approccio essenziale ed efficiente dell’abitare, sullo sviluppo di nuovi modelli economici e produttivi, e sulla risignificazione delle eredità culturali, sociali e patrimoniali. Le tre università coinvolte, ognuna con i propri approcci e le proprie specificità, hanno condiviso queste sfide attraverso una lettura critica ed immersiva del territorio, ed hanno elaborato scenari progettuali per abitare in modo intelligente le Alpi di domani. Il workshop rientra nel programma Erasmus + Blended Intensive Programmes 2023.
SUPERVISIONE, COORDINAMENTO E REDAZIONE DI LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI NELL’AMBITO DEL PROGETTO “MIMONVE – LE MINIERE INTORNO AL MONT VÉLAN”
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Comune di Ollomont e Valpelline (AO) nell’ambito del progetto transfrontaliero Alcotra
GRUPPO DI RICERCA: Roberto Dini, Marco Bozzola, Cristian Dallere, Antonio De Rossi, Sebastiano Leotta, Paolo Mellano
La convenzione di ricerca dà seguito alla stesura dello Studio Strategico preliminare per il recupero del patrimonio architettonico ed infrastrutturale minerario del Comune di Ollomont, elaborato tra il 2016 e il 2018 dal Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che ha realizzato un’indagine conoscitiva del complesso minerario e delle relative pertinenze, e una prima esplorazione strategica per l’individuazione della vocazione e delle destinazioni d’uso in relazione agli indirizzi e alle azioni perseguite dal Comune. Tale consulenza è finalizzata al coordinamento generale degli interventi di musealizzazione previsti, affinché si realizzino in modo integrato e coordinato sul territorio, garantendone il carattere di omogeneità ed uniformità, migliorandone l’identità visiva e culturale, aumentandone la riconoscibilità e l’attrattività a favore di turisti e residenti. Le attività consistono nella redazione di linee guida generali di progetto, e nella supervisione e coordinamento degli interventi previsti dal progetto MiMonVe sul territorio in fase preliminare, esecutiva e realizzativa: realizzazione del laboratorio di archeometallurgia a scopo scientifico didattico e infopoint/biglietteria presso località Rey; realizzazione della musealizzazione e della scenografia per gli ingressi delle miniere di Balme e di Saint-Jean e dei relativi percorsi didattici; studio dei contenuti museali e progetto della cartellonistica informativa.
RI.C.A.MO. RIGENERAZIONE CULTURALE E ARTISTICA DI MONTE RICCO: LAND ART E ARTE RIGENERATIVA PER UNA NUOVA FRUIZIONE TERRITORIALE E LA CRESCITA DELL’IDENTITÀ LOCALE
COMMITTENTE: Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore – Pieve di Cadore (BL)
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Federica Serra, Laura Mascino
L’attività di valorizzazione culturale promossa nella “Montagna di Tiziano” Monte Ricco a Pieve di Cadore nasce in due momenti di lavoro sostenuti dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore. Il primo, nell’ambito STREAM Interreg Italia-Austria, avviene nel 2018 quando il primo gruppo del Politecnico di Torino composto da Antonio De Rossi e dalle dottorande Margherita Valcanover e Eleonora Gabbarini produce il Masterplan “La Montagna di Tiziano”. La struttura di questo piano, orientato alla rigenerazione culturale e alla valorizzazione paesaggistica di Monte Ricco e Pieve di Cadore, trova origine nel workshop meta-progettuale a ottobre 2018 presso il Forte di Monte Ricco al quale hanno preso parte architetti e artisti provenienti da differenti aree italiane ed europee. Il lavoro di indagine sul campo svolto a Pieve di Cadore e nel territorio circostante, l’analisi delle progettualità in atto, il censimento delle risorse patrimoniali e culturali locali, e soprattutto il workshop, permettono di mettere a fuoco alcune linee guida strategiche per il Progetto di rigenerazione culturale e di valorizzazione paesaggistica per Monte Ricco e Pieve di Cadore. Nel 2023 un secondo gruppo composto da Antonio De Rossi, Laura Mascino e Federica Serra partecipa a una seconda attività promossa da Fondazione CaRiVerona dal titolo “Ri.C.A.Mo. Rigenerazione culturale e artistica di Monte Ricco”. Le attività - strutturate inizialmente come workshop artistico e architettonico, con due gruppi di studentesse del liceo artistico di Padova e successivamente supervisionate dal team del Politecnico e dal docente Maurizio Paccagnella - convergono poi nello sviluppo di possibili progettualità in linea col progetto di Parco letterario di Monte Ricco “La montagna di Tiziano”. Il progetto degli elementi che compongono il Parco letterario (cartellonistica, totem e piattaforme) è eseguito in stretta relazione con la Fondazione Centro Studi Tiziano, individuando testi descrittivi del paesaggio che caratterizzano i diversi punti topici.
RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA ED ENERGETICA DEL “VALENTIN” DI OSTANA CON DESTINAZIONE AD HOUSING SOCIALE A SUPPORTO DEI PROCESSI DI REINSEDIAMENTO
COMMITTENTE: Comune di Ostana (CN)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Laura Mascino, Matteo Tempestini, Sabrina Costamagna
l comune di Ostana in alta valle Po è conosciuto a livello nazionale come un caso di successo nei processi di rigenerazione della montagna e delle aree interne. 1.200 abitanti al censimento del 1921, solamente 5 abitanti fissi alla fine del secolo, oggi la popolazione di Ostana realmente residente e fissa tutto l’anno ha superato le 50 persone, caratterizzandosi per la giovane età e l’alto livello di scolarizzazione dei nuovi abitanti. Paradossalmente proprio il successo del processo di rinascita di Ostana rischia di bloccare il processo di reinsediamento. Oggi, infatti, nel territorio comunale grande parte delle antiche costruzioni sono state recuperate, e i costi di ristrutturazione tendenzialmente sono molto alti. Questione che rischia di interrompere il flusso di nuovi giovani abitanti di Ostana. In linea con quanto sta accadendo in molte realtà delle Alpi europee, l’amministrazione di Ostana ha quindi deciso di creare una struttura di housing sociale a supporto dei percorsi reinsediativi. Con la consulenza del Politecnico di Torino è stato quindi elaborato un progetto di riqualificazione energetica e architettonica di un vecchio edificio, realizzato nel 1985-6, con fondi ex Iacp. Attualmente l’edificio, detto il Valentin, dispone di 5 unità immobiliari, dai tagli molto piccoli, non adatti a ospitare famiglie. Ha inoltre grossi problemi di consumi energetici. Il progetto prevede il retrofit energetico dell’esistente e una nuova organizzazione planimetrica delle unità abitative esistenti.
ESTR-ART. PROGETTO DI RIVITALIZZAZIONE LOCALE ATTRAVERSO IL RIUSO DELL’EX VILLAGGIO MINERARIO IN LOCALITÀ LES REY A OLLOMONT
ENTE FINANZIATORE: Fondazione Compagnia di San Paolo, Comune di Ollomont (AO)
GRUPPO DI RICERCA: Andrea Caccherano, Luca Cina, Cristian Dallere, Daniel Diemoz, Roberto Dini (resp. scientifico), Matteo Tempestini con Alice Barreca, Diana Rolando, Alexandra Stankulova, Valerio De Biagi
Il territorio di Ollomont è stato nei secoli passati oggetto di un’importante attività mineraria che ha lasciato tracce indelebili di cultura materiale e immateriale ad oggi solo in parte valorizzate, che costituiscono una risorsa potenzialmente molto rilevante per il paese. Obiettivo del progetto Estr-ART è la creazione di uno spazio incentrato sull’arte, la cultura e la socialità, in linea con i nuovi modelli di abitabilità della montagna che puntano a valorizzarne la dimensione “produttiva”, affiancando alla vocazione turistica quella di luogo in cui costruire percorsi di vita e attività di natura creativa e professionale. La proposta presentata in questo studio, che traccia un’ipotesi per il riuso degli edifici dell’ex villaggio minerario di Les Rey, è delineata sulla scorta di alcuni orientamenti strategici condivisi e concertati a più riprese con la comunità locale, i portatori di interesse e i frequentatori del paese, e che sono stati approfonditi nei vari aspetti tecnici, sociali, economici, culturali. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «Next Generation We - Competenze, strategie, sviluppo delle pubbliche amministrazioni».
ETUDE DE PROGRAMMATION EN VUE DE LA CONSTRUCTION D’UN CAMPUS EUROPÉEN DES MÉTIERS DU BOIS ET DE LA FORÊT
ENTE FINANZIATORE: Communauté de Communes du Pays des Ecrins
GRUPPO DI RICERCA: Roberto Dini, Silvia Lanteri, Eleonora Gabbarini, Alessandro Depaoli, con Guido Callegari, Paolo Simeone, Cristian Dallere, Matteo Tempestini
Lo studio di programmazione per la costruzione di un Campus Europeo per l’alta formazione legata al legno e alle foreste («Haute École du Bois et de la forêt»), commissionato dalla Communauté de Communes du Pays des Ecrins, ha come obiettivo l’elaborazione di un programma architettonico dettagliato e una proposta preliminare per gli spazi del campus scolastico. Il campus sarà ospitato in un comparto ex industriale a L’Argentière-La-Bessée che sarà in parte recuperato e in parte integrato nei nuovi spazi. Come previsto negli studi preliminari effettuati in precedenza, il campus ospiterà spazi scolastici e alloggi per studenti. Per definire gli aspetti funzionali e gli usi degli spazi, lo studio preliminare di cui sopra ha individuato una serie di funzioni, definite quantitativamente – spazi per la didattica (aula e laboratori), laboratori, spazi misti, mediateca, anfiteatro, spazi comuni, accoglienza, amministrazione, uffici, sale riunioni, area ristorazione, parcheggi di pertinenza e condivisi – da integrare con riflessioni riguardanti il ruolo urbano del progetto in relazione alla città, l’incrementalità del progetto, le sue possibili fasi temporali, un grado di flessibilità che consenta modifiche in futuro e alcuni dispositivi e soluzioni che consentano forme di didattica innovativa al suo interno ed esterno.
LEGAMIFICIO. LEGAMI IN COSTRUZIONE. GESTIONE E COORDINAMENTO DELLA PROGETTAZIONE PARTECIPATA PER UN COHOUSING MULTIGENERAZIONALE A BORGOMANERO (NO)
COMMITTENTE: Comune di Borgomanero (NO)
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Federica Serra, Corbellaro (Corbellaro SA Architettura)
LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO APERTO E DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ED INFRASTRUTTURALE DELLA FRAZIONE DI CAMPIGLIA SOANA, NEL COMUNE DI VALPRATO SOANA
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Comune di Valprato Soana (TO)
PARTNER: Dipartimento di Management, Università di Torino
GRUPPO DI RICERCA: Roberto Dini, Antonio De Rossi, Cristian Dallere
La convenzione di ricerca ha come obiettivo la redazione di linee guida per la realizzazione degli interventi di riqualificazione dello spazio aperto e di valorizzazione del patrimonio edilizio e infrastrutturale della frazione di Campiglia Soana, nel comune di Valprato Soana. Tale consulenza si è resa necessaria per definire una strategia operativa che consenta di mettere a fuoco e definire gli interventi sul patrimonio edilizio e infrastrutturale necessari a promuovere la valorizzazione architettonica e socio-economica della frazione. La finalità è quella di intervenire in modo integrato e coordinato sul territorio, affinché le progettualità previste presentino caratteri di omogeneità ed uniformità, migliorando la qualità complessiva degli spazi aperti del paese.
TERRE DEL MONVISO – SCENARI STRATEGICI PER UN TERRITORIO METROMONTANO
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Comune di Saluzzo
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Loris Antonio Servillo, Marco Del Fiore, Mauro Fontana
Il territorio del Saluzzese e delle Terre del Monviso è caratterizzato da un dinamismo socioeconomico e istituzionale che ne fanno un laboratorio interessante per l’approfondimento di attività volte a costruire iniziative integrate di sviluppo sulla base di processi negoziali e strategici. La ricerca ha lo scopo di definire la base conoscitiva per l’attivazione di un processo inclusivo e strategico per recepire le istanze del territorio, sostenendo un processo di sviluppo socioeconomico e spaziale che tenga in considerazione le esigenze diversificate ma che tenti di rafforzarne le integrazioni funzionali, al fine di rafforzare gli assetti insediativi, produttivi e di accesso ai servizi. I contenuti della ricerca, al contempo di valenza scientifica e intenzionale, sono elaborati nel quadro delle competenze dei dipartimenti DIST e DAD del Politecnico di Torino con supporto del Centro interdipartimentale FULL. La prima parte, l’Atlas, illustra una notevole quantità di dati socio-demografici, relativi ai servizi e al welfare territoriale, alle infrastrutture e alla mobilità, al turismo e alle risorse culturali, ai caratteri insediativi e della residenzialità diffusa, all’agricoltura e alla frutticultura, e al sistema economico e imprenditoriale locali. La seconda parte, Strategie e azioni, delinea le possibili strategie e azioni per alcune tematiche prioritarie, che fanno riferimento a cinque possibili immagini di territorio: il territorio del welfare e dei servizi territoriali, il territorio della mobilità interconnessa, il territorio del turismo e della cultura, il territorio della qualità dell’abitare, e il territorio della produttività e dell’innovazione.
STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA RIGENERAZIONE DELLE STRUTTURE FUNIVIARIE DISMESSE DI PUNTA INDREN NEL MONTE ROSA
ENTE FINANZIATORE: Comune di Alagna Valsesia, Comune di Gressoney-La-Trinité
GRUPPO DI RICERCA: Cristian Dallere, Roberto Dini (Resp. Scientifico)
L’azione di adattamento prevista dal progetto RigeneRosa consiste nella valorizzazione dell’area del Ghiacciaio di Indren situato nel massiccio del Monte Rosa. L’area ha subito profonde modificazioni ambientali dovute agli effetti del cambiamento climatico e in particolare al ritiro del ghiacciaio che hanno a loro volta avuto ripercussioni sulle attività antropiche che si svolgevano nell’area e che sono state dismesse. L’obiettivo è quindi quello di proporre delle forme alternative/complementari di fruizione dell’area basate sulla sua notevole valenza quale testimone concreto ed evidente degli effetti del cambiamento climatico in alta montagna ed essendo oggetto di importanti ricerche scientifiche sulle principali matrici ambientali che la costituiscono.
RIABITARE ALICIA – STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA CITTÀ ANTICA DI SALEMI
ENTE FINANZIATORE: Fondazione Sicilia (bando competitivo “Studi di fattibilità per il recupero dei borghi abbandonati”)
PARTNER: Comune di Salemi (TP), WISH - World International Sicilian Heritage
GRUPPO DI RICERCA: Paolo Mellano, Roberto Dini, Valerio Della Scala, Silvia Lanteri
Il progetto è finanziato da Fondazione Sicilia nell’ambito del concorso «Studi di fattibilità per il recupero dei borghi abbandonati 2019». La ricerca consiste nella redazione di uno studio di fattibilità per la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico del centro storico di Salemi, e permette di dare concreta attuazione alla collaborazione del Politecnico di Torino con il Comune di Salemi e la Fondazione WISH - World International Sicilian Heritage. Il suo obiettivo principale è la valorizzazione della qualità architettonica e paesaggistica della città antica ai fini della creazione di un’accoglienza inclusiva e diversificata, della promozione del turismo sostenibile, del sostegno alle politiche di sviluppo sociale, culturale ed economico per la comunità locale. La riqualificazione architettonica e urbana costituisce un tassello fondamentale di un processo virtuoso di rigenerazione a tutto tondo che da un lato prevede il recupero del patrimonio costruito e dall’altro la creazione di iniziative volte alla promozione di un riuso attivo dei manufatti, attraverso azioni di carattere scientifico e didattico-culturale che si potranno avviare attraverso il coinvolgimento delle università e degli attori del territorio.
IL PROGETTO DEL PAESAGGIO DI BARGE. STUDIO DI APPROFONDIMENTO SUL CONTESTO PAESAGGISTICO DEL MONTE BRACCO
TIPOLOGIA: Contratto di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Regione Piemonte, Assessorato Ambiente, Urbanistica, Finanziato con L.R. 16/06/2008 n.14; Comune di Barge (CN)
GRUPPO DI RICERCA: Aimaro Isola, Saverio Isola (Isolarchitetti), Massimo Crotti, Roberto Dini, Eleonora Gabbarini
Lo studio nasce con la finalità di fornire uno strumento semplice per l’orientamento progettuale dell’attività edilizia e urbanistica all’interno del Comune di Barge traguardando gli obiettivi di qualità architettonica, insediativa e paesaggistica. La ricerca prevede la redazione di un manuale da utilizzare nella pratica corrente da parte dei diversi soggetti che hanno ruolo nelle dinamiche di trasformazione del territorio: i committenti pubblici e privati, gli imprenditori/investitori e i tecnici che promuovono e redigono i progetti da sottoporre alle approvazioni edilizie, nonché alla valutazione dei programmi pubblici di finanziamento destinati a contribuire alla sensibilizzazione sui temi ambientali e paesaggistici; i tecnici e funzionari delle pubbliche amministrazioni e degli enti di valutazione per favorire i lavori di esame e di valutazione attraverso repertori di buone pratiche.
ATELIER DI ESPLORAZIONE TERRITORIALE DORA BALTEA
LUOGO: Ivrea
TUTOR: C. Renzoni (DASTU - Politecnico di Milano / coordinatrice), S. Lanteri (DAD - Politecnico di Torino), E. Donadoni (DASTU - Politecnico di Milano), A. Di Campli (DIST - Politecnico di Torino), R. Dini (DAD - Politecnico di Torino), A. Lanzani (DASTU - Politecnico di Milano), M.C. Tosi (IUAV)
L’atelier si svolge attraverso i territori fluviali della Dora Baltea con lo scopo di esplorarne le potenzialità di fruizione e qualità spaziale all’incrocio tra questioni ambientali, idrauliche e insediative. L’attività è parte integrante del progetto europeo Eau Concert 2 (Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg – Alcotra 2014-2020) e delle azioni del Contratto di Fiume Dora Baltea.
WORKSHOP TERRITORI MARGINALI. I BORGHI COSTIERI: LA VALLATA DI SOLANAS
LUOGO: Solanas (CA)
TUTOR: S. Lanteri (DAD - Politecnico di Torino), D. Simoni (DASTU - Politecnico di Milano), V.R Zucca (DASTU - Politecnico di Milano), A. De Rossi (DAD - Politecnico di Torino), R. Dini (DAD - Politecnico di Torino), A. Lanzani (DASTU - Politecnico di Milano), C. Merlini (DASTU - Politecnico di Milano), C. Parenti (DASTU - Politecnico di Milano)
Lo sviluppo dei territori costieri del Mediterraneo ha assunto, a partire dagli anni ’70, un’impostazione fortemente orientata al turismo. Questa condizione è riscontrabile in molti altri territori costieri dei Paesi del Mediterraneo, diventando una fragilità caratteristica. L’obiettivo del workshop è sviluppare scenari capaci di sollevare nuovi interrogativi e punti di vista, che stimolino una rilettura del sistema di vallata, mettendo in gioco tematiche ambientali, produttive, tipologiche e paesaggistiche. Il workshop è finanziato dal DAD - Politecnico di Torino e DASTU - Politecnico di Milano, con il supporto del Comune di Sinnai (CA), e nasce a valle di alcune giornate di seminari a cavallo tra i due dipartimenti.
CHESTNUT CABIN
COMMITTENTE: IRIS srl
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Manuel Lai, Roberta Giuliano, Paolo Albertino
Chestnut Cabin è un piccolo modulo abitativo prefabbricato e trasportabile realizzato interamente in legno locale e completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e dell’approvvigionamento idrico. Il prototipo prende le mosse da un progetto di ricerca e sviluppo della Iris s.r.l., specializzata in tecnologie ambientali per le aree interne e montane, supportato da finanziamenti del “Piano di Sviluppo Rurale 2014- 2020" della Regione Piemonte. L’impianto planimetrico dell’edificio è diviso in due aree: una di servizio che comprende uno spazio di disimpegno, il bagno, la cucina e un piccolo locale impianti, l’altra invece si configura come un ambiente unico che funge sia da zona giorno che da zona notte. La presenza di un sistema di raccolta e trattamento dell’acqua piovana e delle acque grigie provenienti dai lavabi, il sistema di produzione e accumulo dell’energia elettrica, insieme all’utilizzo di legno di castagno proveniente dalla filiera locale, configurano un manufatto che esplora i nuovi temi della tecnoruralità.
MIZOUN DE LA VILLO / CASA ALPINA DEL WELFARE, OSTANA
COMMITTENTE: Comune di Ostana (CN)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Luisella Dutto
La Mizoun de la Villo - finalista al Premio internazionale Constructive Alps 2020 - è solamente l’ultimo tassello di un progetto di infrastrutturazione del luogo incentrato sul welfare che, insieme alla rigenerazione a base culturale e alla nuova agricoltura, è fondamentale per il percorso di reinsediamento. Con il supporto del Politecnico di Torino, la comunità locale ha infatti realizzato una serie di architetture destinate alla cultura, ai servizi, al turismo green. Un caso virtuoso, oggetto di diversi riconoscimenti (Premio Fare Paesaggio della provincia autonoma di Trento nel 2016, Cresco Award e menzione speciale al Premio Europeo del Paesaggio del MIBACT nel 2017, finalista a Rassegna Architetti Arco Alpino nel 2016 e a Constructive Alps 2018) tra cui la partecipazione alla mostra Arcipelago Italia alla Biennale di Architettura di Venezia del 2018. La Mizoun de la Villo, vera e propria Casa alpina del Welfare, è un piccolo edificio che ospita l’ambulatorio medico del paese, un laboratorio artigianale di pasticceria-panetteria, una biblioteca, spazi wellness e per la cura. Con il suo semplice impianto a “L”, ricuce un brano del tessuto della borgata dove da tempo erano presenti i ruderi di antiche preesistenze, ricreando trame di vicoli interni al costruito, quintana in occitano, e una piccola piazzetta-patio di accesso al livello principale. Come nelle costruzioni alpine storiche, l’edificio viene a distendersi sul pendio sfruttando i dislivelli altimetrici per accedere ai tre piani che compongono l’edificio.
NUOVO BIVACCO PASQUALETTI AL MORION
TIPOLOGIA: Ricerca progettuale
ENTE FINANZIATORE: Società delle Guide alpine Esprisarvadzo - Valpelline (AO)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Roberto Dini, Stefano Girodo
Il progetto nasce da un’idea della società di guide alpine “Espri Sarvadzo” di Valpelline al fine di migliorare la fruibilità alpinistica di un’area poco conosciuta a livello turistico. Per la struttura, concepita come una capanna a due falde secondo il modello archetipico dei ricoveri in alta quota, si è scelta una conformazione a spigoli vivi in direzione di una integrazione paesaggistica ottimale all’interno della complessa geomorfologia frastagliata della cresta rocciosa. La realizzazione di un bivacco in questo severo ambiente si configura come una straordinaria sfida progettuale: la messa a punto di una struttura isolata, in grado di fronteggiare la continua azione combinata di sollecitazioni meteo-climatiche estreme, ha imposto scelte costruttive improntate alla massima semplicità ed efficacia, in abbinamento a una ottima performance in termini di protezione e resistenza. Il contesto d’alta quota particolarmente impervio e remoto richiede l’attenta predisposizione di ogni aspetto logistico, subordinato all’attenta pianificazione della sequenza costruttiva e del trasporto di pezzi, personale e attrezzature. Il bivacco è concepito per essere completamente reversibile, perseguendo la filosofia dell’impatto ambientale minimo. Tutti i componenti sono interamente montati a secco, senza l’uso di calcestruzzo, riciclabili e certificati ecologicamente. L’alta qualità dei materiali e delle finiture utilizzati assicura durevolezza e resistenza all’uso, preservando il comfort abitativo e limitando la futura manutenzione.
MANUALE PER L’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI 10 E 11 DELLA MISURA 4 DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014-2020
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Regione Piemonte, Assessorato all’agricoltura, Caccia e Pesca
GRUPPO DI RICERCA: Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Roberto Dini, con Paolo Filipazzi
L’operazione 4.2.1 Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Piemonte è rivolta alle imprese che trasformano e commercializzano i prodotti agricoli. L’unità di ricerca nasce con l’obiettivo di redigere un manuale per individuare criteri di valutazione che valorizzino la qualità paesaggistica e architettonica, il controllo e la riduzione di consumo del suolo di tali interventi. Le linee guida e le buone pratiche individuate forniscono un supporto per indirizzare gli investimenti e per la loro successiva valutazione da parte degli uffici regionali.
RESORT ECOSOSTENIBILE BORGATA AMBORNETTI, OSTANA
COMMITTENTE: Comune di Ostana (CN)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Carlo Ferraro, Manuel Lai, Roberta Giuliano
Il territorio di Ostana è da tempo considerato un laboratorio del nuovo abitare alpino. Recupero del patrimonio architettonico storico e valorizzazione del paesaggio, molteplici progettualità e proposte culturali, turismo responsabile, nuova agricoltura, supporto ai processi di reinsediamento: tutte iniziative che permettono a Ostana di essere da tempo conosciuta ben al di là dello spazio locale. Tuttavia, il progetto per la borgata di Ambornetti - “Amburnet” nella lingua occitana locale, originariamente un alpeggio di bassa altitudine poi abbandonato negli anni ’50 dello scorso secolo - vuole costituire una continuazione, e per certi versi quasi un superamento, dell’esperienza oramai “storica” di Ostana. Da quella esperienza Ambornetti riprende i temi della qualità architettonica e ambientale, del turismo sostenibile, del nuovo vivere in montagna, ma per rilanciarli insieme alle nuove frontiere contemporanee della ricerca e dell’innovazione tecnologica, delle energie rinnovabili, dei materiali edilizi naturali e a Km 0.
RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA DEL RIFUGIO TORINO NUOVO COURMAYEUR
TIPOLOGIA: Consulenza commerciale
ENTE FINANZIATORE: Club Alpino Italiano – Sezione di Torino e di Aosta, Regione Autonoma Valle d’Aosta
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Massimo Crotti, Roberto Dini, Andrea Bruzzone, Alberto Bonfanti
Il progetto nasce all’interno di una collaborazione avviata con la Sezione di Torino del Club Alpino Italiano (CAI) ai fini della valorizzazione e riqualificazione del loro prestigioso patrimonio storico. Il contesto di lavoro particolarmente difficile - il rifugio si trova a 3400 metri su di una cresta rocciosa - rendono il progetto un vero e proprio laboratorio per la sperimentazione di soluzioni innovative, in grado di tenere assieme la dimensione tecnologica e strutturale con quella architettonica. La scelta di operare sulla preesistenza architettonica riciclando l’edificio esistente consente non solo di contenere i costi realizzativi, ma anche di agire in un’ottica di reale sostenibilità ambientale dell’intervento, in linea con le punte più avanzate della cultura architettonica contemporanea. Il progetto realizzato, ultimo di una serie di studi, muove da una rifunzionalizzazione degli spazi interni e dei servizi del rifugio che, contestualmente alla limitatezza delle risorse economiche disponibili, ne incrementano almeno in parte i livelli prestazionali e di comfort.
MODULO ECO-HOME
COMMITTENTE: Città di Torino, Comitato dell’Ostensione della Sindone
PARTNER: Comitato della Sindone, iiSBE Italia, Sai Global Italia, Politecnico di Torino Dipartimenti di Architettura e Design (DAD) e di Energetica (DENERG)
PARTNER INDUSTRIALI: Binderholz Deutschland GmbH , Nord Legnami Abitare srl, Würth Srl, be-eco srl, IBL spa, I-Pan spa, Tecnosugheri srl – Amorim, Isover e Bituver Saint Gobain PPC Italia Spa, Ormea Franco snc, Paolino Azzimonti, Bticino spa, Thermo Easy srl, Hoval, IGuzzini spa
STUDI PER LA DEFINIZIONE DEL PROCESSO E DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE A SUPPORTO DELLO SCENARIO DI SVILUPPO NELL’AMBITO DELLE VALLI DI LANZO
TIPOLOGIA: Contratto di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Regione Piemonte, progetto UE AlpBC (Alpine Space)
PARTNER: Chamber of Trade and Crafts for Munich and Upper Bavaria, Leibniz Universität Hannover, Chair for Regional Building and Urban Planning, Research Studios Austria – Studio iSPACE, Energy Institute Vorarlberg, Landesinnung Bau Salzburg Economic Chamber Branche Trade and Craft, NEOPOLIS CCI of Drôme, Soca Valley Development Centre, Regional Agency for Services to Agriculture and Forestry, Finaosta S.p.A., Veneto Region – Urban and Landscape Planning Department, Piemonte Region – Department for strategic programming, spatial planning and housing, TIS Techno Innovation South Tyrol
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Mauro Berta, Federica Corrado, Roberto Dini
Il gruppo di ricerca si pone l’obiettivo di elaborare un manuale che offre alcuni elementi di indirizzo alla progettazione a partire dall’incrocio tra temi energetici e processi di rivitalizzazione del patrimonio edilizio storico e recente, con un occhio di attenzione anche alla filiera del legno, risorsa potenzialmente utilizzabile in questo territorio. Questo insieme di buone pratiche muove nella prima parte, dedicata alla riqualificazione energetica e insediativa alla scala territoriale, da un tema spesso sottovalutato: l’influenza della geografia (geomorfologia dei siti, clima, pedologia) nella predisposizione di strategie energetiche per il territorio locale.
CENTRO CULTURALE “LOU POURTOUN”, OSTANA
COMMITTENTE: Comune di Ostana (CN)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Massimo Crotti, Antonio De Rossi, Marie-Pierre Forsans, Studio GSP
Il centro culturale “Lou Pourtoun” rappresenta uno dei tasselli di una strategia che intreccia qualità architettonica, politiche culturali e rinascita sociale ed economica per il comune di Ostana. Collocato a 1.400 metri di quota nel cuore di un’antica borgata tardomedievale, ospita iniziative come il Pre˜mio internazionale “Ostana - Escrituras en Lenga Maire”, la scuola di cinema L’Aura, attività formative del Politecnico di Torino. Il nome “Lou Pourtoun” nasce da una tipica tipologia insediativa della borgata, che si è trasformata nel principio insediativo alla base del progetto: una sorta di strada coperta disposta lungo la curva di livello, su cui si affacciano sul lato a monte e su quello a valle piccoli volumi costruiti. L’edificio è organizzato su tre livelli tra loro comunicanti e ai quali si può accedere direttamente da diversi punti del pendio, come nelle antiche costruzioni alpine. Il primo livello ospita un grande spazio per esposizioni, proiezioni cinematografiche, conferenze; il secondo e terzo, organizzati intorno allo spazio centrale del pourtoun, le stanze delle diverse associazioni e attività.
MODULO BIOSPHERA 2.0
COMMITTENTE: Aktivhaus
PARTNER: Politecnico di Torino, Università della Valle d’Aosta, Istituto ZEPHIR - Passivhaus Italia, Agenzia Minergie Svizzera italiana, Vallée d’Aoste Structure
PARTNER INDUSTRIALI: Artuso legnami, Rockwool, Internorm, Hella, Porcelanosa, T&T Commerciale, Zehnder; Nilan, Lape, Bticino, Fermacell, Xella
PROJECT SUPERVISOR: Guido Callegari, Mirko Taglietti (Aktivhaus)
RECUPERO E RIVALUTAZIONE DELLE CASE E DELLE BORGATE MONTANE DEL PIEMONTE
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: UNCEM - Unione Nazionale Comunità ed Enti Montani
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Massimo Crotti, Roberto Dini
A seguito della pubblicazione nell’estate del 2012 del bando “Recupero e rivalutazione delle case e delle borgate montane del Piemonte” da parte dell’UNCEM, si è resa necessaria una ricognizione sul territorio piemontese per mettere in evidenza alcuni casi particolarmente significativi e rappresentativi del panorama regionale. Il gruppo di ricerca si focalizza sul censimento e sulla sistematizzazione di alcune situazioni significative, elaborando un documento strategico che, attraverso una sorta di “valutazione comparativa” tra i villaggi, possa mettere in risalto le differenti peculiarità, evidenziano analogie e differenze, considerando le criticità ed i valori con l’obiettivo di delineare i possibili capisaldi su cui fondare le future strategie di valorizzazione.
RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA E VALORIZZAZIONE TURISTICO-CULTURALE DEL CENTRO STORICO DI NOVALESA
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Comune di Novalesa, Centro Culturale Diocesano di Susa, Fondazione Magnetto (su finanziamento UE – progetto Thetris / Fondi GAL-PSR)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Antonio De Rossi, Roberto Dini
Il programma di intervento muove dalla considerazione che il paesaggio di Novalesa è un “unicum” in cui il centro storico, l’Abbazia, la strada Reale, il sistema museale e i singoli beni artistici e culturali del paese vengono messi in sinergia per dare vita a un progetto integrato di valorizzazione. L’obiettivo è quello di sviluppare una metodologia innovativa di recupero e di valorizzazione del patrimonio architettonico attraverso l’attivazione della comunità locale. Il progetto, oltre allo studio della consistenza storica delle architetture e l’elaborazione di linee guida per la riqualificazione degli edifici, prevede un servizio di consulenza e di accompagnamento ai progettisti e ai committenti nel farsi concreto dei singoli cantieri di recupero.
MODULO BOISLAB
COMMITTENTE: Provincia di Torino nell'ambito del progetto transfrontaliero “BoisLab” Programma ALCOTRA 2007-2013 (Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera)
PARTNER: Provincia di Torino, Conseil Général de la Savoie, Politecnico di Torino DAD (ex DIPRADI), Università degli Studi di Torino DISAFA
PARTNER INDUSTRIALI: Nordlegnami Abitare, Cotto snc
STUDI PER LA REALIZZAZIONE DEL MANUALE DELLE LINEE GUIDA E DEGLI INDIRIZZI TECNICI PER GLI INTERVENTI DI RECUPERO ED EX-NOVO DEL COMUNE DI OSTANA
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Comune di Ostana nell’ambito del PSR 2007-2013 Misura 322 “Sviluppo e rinnovamento villaggi alpini
GRUPPO DI RICERCA: Antonio De Rossi, Massimo Crotti, Andrea Delpiano, Roberto Dini, Mattia Giusiano
Da diversi anni il Comune di Ostana, in alta valle Po, sta perseguendo una strategia di recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico locale. Nel corso di quasi tre decenni, sono molti gli edifici storici del luogo che sono stati ristrutturati in un’ottica di qualità. Col tempo Ostana è diventato un laboratorio di architettura alpina, riconosciuto non solamente a livello locale. Il PSR 2007-2013 Misura 322 “Sviluppo e rinnovamento villaggi alpini”, con la realizzazione di manuali contenenti linee guida e indirizzi tecnici per gli interventi di recupero ed ex novo, è stata l’occasione per mettere a sistema quanto è già stato fatto affiancando al tema del recupero quello del nuovo costruito. Il tema della riqualificazione energetica dell’edificio è inoltre posto in stretta relazione con i singoli caratteri delle differenti tipologie edilizie.
REALIZZAZIONE DELLA “CASA CAPRIATA” A WEISSMATTEN
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Regione Autonoma Valle d'Aosta, Comune di Gressoney-Saint-Jean
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Liliana Bazzanella, Guido Callegari, Alessandro Mazzotta - Dipartimento di Architettura e Design (DAD)
Il progetto riprende la "Casa Capriata" del 1954 di Carlo Mollino, al fine di svilupparla in base agli attuali aspetti tecnologici, strutturali e di efficienza energetica, ed infine realizzarla. Grazie al contributo della Regione autonoma Valle d’Aosta e del Comune di Gressoney-Saint-Jean che hanno partecipato al progetto, èsi individua - nell’ambito di un’azione di valorizzazione del comprensorio sciistico di Weissmatten - un’area nei pressi del Walserweg dove la struttura viene costruita per assumere la funzione di piccolo spazio di ristoro. Il tema della casa “triangolo” è basato sull’idea di una costruzione leggera, costituita da tre capriate lignee con catene portanti gli orizzontamenti in cui il tetto coincide con l’edificio stesso. L’edificio si caratterizza per il fatto di essere sospeso da terra sostenuto solo da tre punti di appoggio, in una sorta di rivisitazione in chiave moderna dei rascard sollevati dal suolo attraverso i “funghi” in pietra e legno.
CONSULENZA ARCHITETTONICA E PAESAGGISTICA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PERCORSO ECO MUSEALE NEL COMUNE DI FRABOSA
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Comune di Frabosa (CN)
GRUPPO DI PROGETTAZIONE: Mauro Berta, Liliana Bazzanella, Roberto Dini, Enrico Moncalvo
Il progetto ha l’obiettivo di mettere in rete alcune specificità locali al fine di avviare una valorizzazione del territorio che muova dalle caratteristiche storico-culturali del luogo da giocare come atout all’interno di un più ampio progetto di sviluppo di attività turistico-ricettive. In particolare, si sviluppano alcune proposte per la riqualificazione di un insieme di spazi (le cave di marmo, la chiesa, la piazza, ecc.) che capillarmente hanno connotato nel tempo la storia e il paesaggio locale.
STUDI PER IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE (PPR) DELLA REGIONE PIEMONTE
TIPOLOGIA: Convenzione di ricerca
ENTE FINANZIATORE: Regione Piemonte
GRUPPO DI RICERCA: Liliana Bazzanella, Antonio De Rossi, Mauro Berta, Andrea Delpiano, Roberto Dini, Mattia Giusiano, Davide Rolfo Paolo, Paolo Castelnovi, Carlo Giammarco, Paolo Antonelli, Alessandro Mazzotta, Barbara Melis
La ricerca è finalizzata a produrre una serie di integrazioni al quadro strutturale e normativo del Piano riguardante da un lato lo studio dei modelli insediativi diffusi sul territorio regionale, dall’altro la messa a punto di riferimenti normativi e di indirizzo per la progettazione dei nuovi interventi dalla scala territoriale a quella dell’oggetto edilizio. Lo studio approfondisce in modo esaustivo e puntuale i contesti montani e pedemontani, evidenziando la particolarità di questi ambienti - nell’intreccio fra le morfologie insediative attuali e tracce consolidate - al fine di incentivare un processo di risignificazione dei luoghi che muova dal riconoscimento della complessità del territorio, delle sue geometrie, delle sue reti organizzative storiche e contemporanee, del suo articolato patrimonio costruito.
Atelier Progettazione ecocompatibile dell’architettura A
DOCENTI: A. De Rossi, O. De Paoli, A. Pellegrino
TUTOR: I. Ballarini, A. Popescu, D. I. Schiavon, D. Voghera
L’atelier Progettazione ecocompatibile dell'architettura ha come obiettivi da un lato la puntuale e specifica declinazione dei temi dello sviluppo durevole e della sostenibilità ambientale, culturale, economica, sociale nei contesti montani e rurali, dall’altro il supporto e l’accompagnamento delle comunità locali nella costruzione di progettualità reali. Ad oggi l’atelier ha operato a Ostana, Alagna Valsesia, Rittana in Piemonte, e a Dossena in Lombardia, lavorando su temi concreti come housing sociali per il neopopolamento, centri culturali, strutture abitative per le comunità. Caratteristica dell’atelier è la forte integrazione degli aspetti costruttivi, spaziali, distributivi, energetico-ambientali, tecnologici, con un livello di progettazione spinta fino a scale che corrispondono ai gradi del progetto di fattibilità tecnico-economico e del progetto definitivo.
Shelters – Architectures for the Alps
Il progetto dell’alta quota sulle Alpi occidentali. Storia, ambiente, tecnologia, funzioni
DOTTORATO: Architettura. Storia e Progetto.
CICLO: XXXI
Il progetto dell'alta quota si può collocare come una specifica sottospecie del più ampio filone di ricerca dell'architettura alpina, salito alla ribalta del dibattito internazionale nell'ultimo decennio, evidenziando il proprio straordinario interesse tecnico e culturale, dalle molteplici valenze e costantemente all'avanguardia dell'attualità: l'innovazione costruttiva, la dirompenza delle figurazioni progettuali, la sfida della logistica e della performance tecnica, il rapporto con il paesaggio e con un ambiente naturale estremo e preponderante, il mutamento climatico e la questione del rischio idrogeologico, i temi della sostenibilità, dell'introduzione di modelli culturali virtuosi, dell’energia, della rarefazione antropica, della reversibilità degli interventi. L'obiettivo della tesi è la costruzione di una pertinenza specifica e di una riconoscibilità del tema del progetto dell'alta montagna nel fecondo contesto delle Alpi occidentali, attraverso il Novecento e la contemporaneità - un tema ad oggi esplorato solo estemporaneamente, e totalmente da definire dal punto di vista sia epistemologico che tecnico -, codificando una cultura progettuale peculiare e di intrinseco valore sperimentale, plasmata dalle condizioni al contorno di un territorio di frontiera, estremo quanto fragile.
entre-deux. La costruzione di spazi per il welfare di prossimità come dispositivi scambiatori di riequilibrio urbano-montano
DOTTORATO: Architettura. Storia e Progetto.
CICLO: XXXVIII
La ricerca indaga il tema degli spazi per il welfare di prossimità nel loro ruolo di dispositivi scambiatori tra aree urbane e montane, in particolare nel territorio alpino piemontese. La tesi si inserisce all’interno di un dibattito culturale ampio e diffuso rispetto alle relazioni e agli scambi virtuosi che intercorrono tra città e montagna in un’ottica biunivoca volta al riequilibrio territoriale. Attraverso l’indagine della dimensione fisica e territoriale di questi scambi e una spazializzazione geografica ed architettonica delle dinamiche di welfare metromontano, l’obiettivo della ricerca è quello di identificare le implicazioni del ruolo dell’architetto e del progetto architettonico degli spazi fisici del welfare nel generare, potenziare o sviluppare scambi e relazioni tra la dimensione urbana e quella montana.
Baukultur. Costruzione della contemporaneità e produzione di cultura architettonica in Alto Adige/Südtirol
DOTTORATO: Architettura. Storia e Progetto.
CICLO: XXXIV
L’oggetto di indagine della ricerca è l’Alto Adige/Südtirol in quanto regione alpina particolarmente di interesse relativamente alla qualità progettuale, alla gestione del territorio e alla capacità di elaborare strategie locali a lungo termine, in un intervallo temporale compreso tra i primi anni Settanta, con l’approvazione del secondo statuto di autonomia nel 1972, e la contemporaneità. Tra i temi principali trattati all’interno della tesi si trovano le principali politiche urbanistiche, territoriali, edilizie e il loro confronto con la percezione da parte di popolazione e professionisti; la non semplice convivenza tra i tre gruppi linguistici principali e l’influenza della politica e delle questioni identitarie sulla costruzione del paesaggio; le attività economiche locali più remunerative e il loro impatto ambientale; la crescita, negli anni, dell’interesse comune nei confronti delle questioni architettoniche e la nascita di una cultura del costruire che, recentemente, lascia spazio a speculazioni sulla presunta esistenza di una vera e propria scuola di architettura sudtirolese; infine, il confronto con i professionisti locali e con la loro produzione contemporanea. La tesi vuole tentare di comprendere come tutti questi aspetti siano tenuti insieme dal legante dell’architettura di qualità.
PROGETTO DELL’ABITARE SOSTENIBILE E INCLUSIVO
DOCENTI: S. Lanteri, V. Marino, V. Minucciani, L. Savio
TUTOR: G. D'Agostino, V. Della Scala, A. Levra Levron, M. Mancini, M. Negrello, L. Trucato
Cosa fare del consistente patrimonio industriale che costella i territori montani e premontani al di qua e al di là dei confini nazionali? L’atelier muove da questa domanda, proponendosi come esercizio immaginifico in grado di elaborare visioni per il futuro di queste vallate infragilite. Un’esplorazione che utilizza il progetto alle varie scale per testare la possibile conversione della produzione tradizionale in una produzione culturale. Nuove forme di abitare, incentrate sui temi del well-being e della sostenibilità, propongono dunque un riuso innovativo di questi spazi dismessi e riflettono sui possibili impatti che il progetto può avere sul paesaggio circostante. L’attività dell’atelier rientra nell’ambito di collaborazioni con amministrazioni e enti esterni, il primo anno con la Communauté de Communes du Pays des Ecrins e l’amministrazione di L'Argentière-la-Bessée, il secondo anno con Fondazione Pistoletto a Biella.
PROGETTAZIONE ECOCOMPATIBILE DELL’ARCHITETTURA
DOCENTI: R. Dini, F. Thiebat, V. Serra, V. Lo Verso
TUTOR: C. Dallere, M. Tempestini, A. Depaoli, C. Carbonaro, L. Serra, A. Clos, S. Canale
L’atelier rientra nell’ambito di collaborazioni del dipartimento con la Fondazione Courmayeur Mont-Blanc e con alcuni comuni della Valle d’Aosta (Comune di Courmayeur, Comune di Morgex, Comune di La Thuile, Comune di La Salle, Comune di Pré-Saint-Didier, Comune di Saint-Marcel, Comune di Ollomont). L’attività didattica affronta il tema del progetto con un’attenzione specifica alle ricadute che la sostenibilità ha sulla costruzione dell’architettura in relazione al rapporto con l’ambiente e con la forma urbana e territoriale. Il concetto di sostenibilità è qui inteso nell’accezione oggi accettata dalla comunità scientifica, la quale include - accanto a valutazioni legate a indicatori e parametri quantitativi – anche considerazioni più ampie, connesse alle implicazioni culturali e sociali del progetto; tale concetto viene declinato alla scala dell’edificio e alla scala del paesaggio costruito e naturale.
COSTRUIRE NEL COSTRUITO
DOCENTI: R. Dini, D. Falliano, G. A. Ferro, L. Restuccia, R. Giordano, S. Tedesco
TUTOR: V. Della Scala, A. Depaoli, M. Facciolo, S. Favaro, S. Lanteri, M. A. Muñoz Veloza, S. Parmigiani, D. Suarez-Riera
L’attività dell’atelier rientra nell’ambito di collaborazioni del dipartimento, nei primi anni con il Comune di Salemi, in seguito con l’Università degli studi della Basilicata e con l'amministrazione del Comune di Genzano di Lucania. Gli studenti dell’atelier sono stati chiamati a sviluppare progetti di riqualificazione architettonica di alcune aree strategiche di queste città attraverso l’innesto di nuovi volumi edilizi nel tessuto storico, proponendo una strategia per riabitare i territori in passato colpiti dai rispettivi sismi. Particolare attenzione è stata prestata agli aspetti ambientali, tecnologici, costruttivi ed antisismici delle strutture, sempre in relazione ai temi del riuso del patrimonio costruito e della sostenibilità ambientale.
ATELIER CITTÀ E TERRITORIO A
DOCENTI: A. De Rossi, C. Giverso, L. A. Servillo,
TUTOR: M. Fontana, F. Serra, M. Tempestini
La rigenerazione territoriale in aree montane e metromontane si fonda sempre più su azioni trans-disciplinari e trans-scalari che dalla lettura, governo e pianificazione del territorio scendono alla scala architettonica. L’atelier, basato su questi principi, si propone di affrontare le questioni centrali dello sviluppo dei territori intermedi e interni attraverso la progettazione alle diverse scale, guidata dai contributi del modulo di ‘Composizione architettonica e urbana’ e di ‘Urbanistica, che trova riscontro nell’elaborazione e nella lettura di dati affrontate nel modulo di ‘Statistica’. L’attività dell’atelier rientra nell’ambito di collaborazioni con amministrazioni ed enti locali nei territori alpini e appenninici tra cui Ostana, Saluzzo e, attualmente, Castel del Giudice paese molisano in provincia di Isernia tra i comuni vincitori del Bando Borghi Linea A previsto dal PNRR.
L’IMMAGINE RIFLESSA. CRITICA E CULTURA EDILIZIA COSTRUISCONO L’ARCHITETTURA ALPINA CONTEMPORANEA
DOTTORATO: Architettura. Storia e Progetto.
CICLO: XXXVI
La ricerca analizza il ruolo dei differenti strumenti di critica e promozione culturale dell’architettura come premi, mostre, pubblicazioni su riviste e sul web nella costruzione dell’immagine dell’architettura alpina contemporanea a partire dalla fine degli anni Ottanta. Attraverso lo studio di un caso paradigmatico come quello dell’architettura prodotta sulle Alpi, territorio di cerniera e baricentrico in Europa, l’obiettivo della ricerca è quello di comprendere come alcuni strumenti di promozione e critica del progetto di architettura, attraverso le loro narrazioni e differenti storiografie, possano influire sul processo di sviluppo di una peculiare cultura architettonica e di conseguenza anche sulla realizzazione di architetture di qualità.
HOLZBAU. LA COSTRUZIONE IN LEGNO COME STRUMENTO DI INTERPRETAZIONE DELLA PRODUZIONE ARCHITETTONICA IN VORARLBERG
DOTTORATO: Architettura. Storia e Progetto
CICLO: XXXVII
La ricerca analizza il tema delle costruzioni in legno in ambiente alpino con particolare riferimento a una regione emblematica e oggetto di notevole interesse da parte della critica architettonica: il Vorarlberg. Tale regione si configura come un modello culturale, sociale ed economico in cui l’industria della costruzione in legno, radicata in una lunga tradizione, è fortemente riconosciuta a livello internazionale grazie alle virtuose riverberazioni dei concetti di ecologia e sostenibilità sulla produzione architettonica. L’obiettivo della ricerca è quello di comprendere il processo di affermazione della cultura architettonica contemporanea in legno all’interno della regione con le sue peculiarità dal punto di vista tecnologico e architettonico.